In quale regione si trova Acri?
Acri in Calabria
la sua storia di violenza
Acri in Calabria è a volte descritta come la “porta di Silas”, ma la città appare impenetrabile, il che potrebbe essere dovuto a una lunga storia di violenza.


Con una popolazione di soli 21.000 abitanti-pari a Castrovillari-dovrebbe essere possibile avere un’idea veloce dell’Acri in Calabria, ma le strade serpeggianti che collegano quattro quartieri sparsi su diverse colline, mi hanno lasciato esausto e confuso. Ci siamo persi tra la chiesa del beato angolo e la piazza dedicata all’eroe locale dell’unità d’Italia, Vincenzo Sprovieri.
Acri è un comune montano in provincia di Cosenza, situato ai piedi del massiccio della Sila e circondato da rigogliosi boschi che creano un paesaggio molto suggestivo. È una famosa cittadina calabrese che vanta un passato molto antico, risalente all’età del Bronzo, come testimoniano alcuni ritrovamenti di recente fondazione. Il toponimo deriva dal greco ” Akra “(che significa” cima”, già menzionato nella prima metà del XIV secolo). Alcuni studiosi identificano Acri con l’antica Pandosia Bruzia. Dopo la caduta dei Romani, la città fu conquistata e distrutta dagli Ostrogoti. Nel 1479 Acri passò sotto il controllo della Francia e, nel XVI secolo, della Spagna. Nel 1799 aderì alla Repubblica Napoletana, subendo una pesante repressione da parte dell’esercito borbonico.
Come si chiama oggi Acri?
Cosa vedere a Acri?
Quanto è alto Acri?